La prima udienza con Geova (aprile 1970)

Gesù nel mondo spirituale Nel mese di aprile 1968, ho lasciato il mio compito di predicatore presso la Jeondogwan (la chiesa evangelica fondata dal Primo Albero di Olivo) per un certo periodo. Esattamente dopo 2 anni, nell’aprile 1970, gestivo una ditta chiamata “Samil Industry” vivendo a Seokgwan-dong, Seoul. Un giorno, tornato dal lavoro, mi sentivo stanchissimo e mi sono addormentato profondamente. Durante una visione, un bel giovane mi si è accostato inaspettatamente sorridendo e ha detto, “Sono venuto qui a vederti”. Gli ho chiesto chi fosse quella persona, ed egli mi ha risposto, “Sono Gesù di Nazareth”. All’udire questo, sia sorpreso che lieto, gli ho domandato ancora, “Come mai è venuto da me?” Egli prendeva teneramente le mie mani mentre diceva “Andiamo dal Padre insieme”. Le sue mani erano calde e morbide. A quel momento, la figura di Gesù era completamente diversa da quella che avevo immaginato prima di quell’incontro. Egli era circa 7cm più alto di me. La sua faccia era un po’ rotonda. In genere, noi abbiamo gli occhi a mandorla, ma i suoi erano proprio di forma piuttosto rotonda e di colore misto blu-nero. Anche il colore dei suoi capelli era misto, rossiccio-nero, ma comunque non aveva i capelli più di tanto lunghi.

Gesù mi ha detto, “Tieni stretta la mia mano” dopo aver messo una mano sulla mia spalla. Allora, con una mano presa dalla sua, tutto il mio corpo veniva sollevato nell’aria. Avendo paura, allo stesso tempo, sentendo tutto così misterioso, continuavo a girarmi per guardare giù dall’alto. Insieme a Gesù, entravo nelle nuvole con un po’ di paura e di tensione, in quel frattempo il villaggio si allontanava molto velocemente da noi. Gesù, vedendomi tutto impaurito, mi ha detto ancora, “Tieni stretta la mia mano”. Perciò l’ho presa più fortemente. A quel momento, mi veniva in mente la scena dell’Ascensione di Gesù descritta nelgi Atti degli Apostoli, e gli ho fatto una domanda, “Signore, dopo la Risurrezione, quando saliva al cielo con gli angeli, è asceso così come sta facendo anche quella volta?” Egli ha detto di sì. Là in giù, le case sulla terra, già allontanate molto, le si potevano vedere tra le nuvole tuttora, ma erano veramente molto piccole. È stato naturale il fatto che in quel momento avevo più paura poiché prima di quell’esperienza non avevo mai avuto nessun’occasione di viaggiare a bordo dell’aereo.

Dopo un lungo volo, “Stiamo per passare per l’Ade”, ha detto Gesù, e poi ancora un’altra volta, “Tieni stretta la mia mano”. Fino a quel momento, credevo che l’Ade fosse sotto terra. Normalmente, pertanto, mi sembrava assai strano che sia in aria. Lo tenevo forte la mano. All‘improvviso, tutto era diventato buio e tetro. Da 2 metri più o meno, tante mani nere apparivano e scomparivano tentando di afferrarmi, al che mi sentivo estremamente teso e quindi ci siamo sbrigati a passare quel mondo al buio al più presto possibile.

Visita di Gesù all’autore Viaggio verso il mondo di Dio con Gesù

C’è stato un altro volo lungo, e dopo l’uscita dall’Ade, il mondo oscuro, improvvisamente tutto era diventato brillante di nuovo. Di conseguenza, non potevo aprire gli occhi. Quando potevo aprire gli occhi pian piano, mi sono accorto che stavo inginocchiato dentro un edificio, uno così tanto sfarzoso come un palazzo reale. Dal posto dove ero seduto, a circa 30 metri si vedeva un trono magnifico, ed ai lati di questo, erano gli angeli tutti in piedi. Gesù manteneva le sue mani incrociate davanti al petto stando pure in piedi alla destra del trono. Immediatamente, ha detto alla persona che era sul trono, “È il Vincitore che ho scelto”. Mentre diceva questo, ho potuto sapere che era Geova la persona che era seduto sul trono allora.

Copriva la parte superiore del corpo di Geova uno splendore bruciante come quello che si può vedere sopra il metallo fuso nella fornace. Da quello splendore usciva una voce che diceva, “È Lee Young-soo il tuo nome?” E, subito dopo, mi ha ordinato di alzare la testa. Rimasto tutto impaurito, ho alzato la testa per guardare il trono. Cercavo di vedere Geova, ma non era possibile vederlo chiaramente a causa della luce tanto brillante che era simile alle fiamme lucidissime. Continuava ad uscire la stessa voce dal trono: “Ti dico cosa devi fare”. E poi, Egli mi ha fatto sapere cosa era il mio compito.

Davanti al trono di Dio

Dopo avermelo detto, Geova ha ordinato agli angeli che gli stavano vicino, “Fagli vedere la Città Santa che verrà costruita in futuro”. All’istante, due angeli mi sono venuti, e fermatisi accanto a me, ognuno di loro mi ha preso per mano e mi ha portato via molto lontano in un attimo. Poco dopo, mi trovavo in un vasto edificio grandioso e sgargiante. Dentro di là, come si può constatare nelle scuole, c’erano i corridoi infiniti i quali brillavano di luce. A destra dei corridoi, c’erano le camere innumerabili all‘entrata di ognuna delle quali si trovava una targhetta. Ciascuna di queste stanze era di circa 100 metri quadrati, e la parte interna era decorata con i materiali splendenti come le gemme. Sul fondo della stanza, era una scrivania grande, invece al centro, una un po’ più piccola, e vicino alla porta, un’altra piccolissima. Tutte le tre scrivanie in ogni camera erano adornate con le decorazioni d‘oro e pietre preziose. Mi hanno detto che quelle camere erano state fatte per essere utilizzate come gli uffici di 144.000 re in futuro. Ho potuto capire che tutto quello era la Città Santa che sarebbe costruita in futuro. (Apocalisse 21:10)